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La Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori (All. V del DL 334/1999 e s.m.i.), di seguito denominata Scheda, è composta di nove Sezioni di cui le prime sette costituiscono i contenuti minimi da trasmettere alla popolazione che a vario titolo è presente nel Comune ove è ubicato lo stabilimento a rischio di incidente rilevante (allegato1).
La Scheda contiene tutte le notizie riguardanti lo stabilimento, il processo produttivo, le sostanze pericolose trattate e/o stoccate, le loro caratteristiche chimiche, fisiche e tossicologiche, gli eventi incidentali possibili, gli effetti di questi sull’uomo e sull’ambiente nonché i sistemi di prevenzione e le misure di protezione da adottare nelle zone a rischio.
Sarebbe opportuno che la Scheda fosse debitamente rielaborata ed integrata dal Comune con i dati reperibili nel PEE, laddove presente, e con altre informazioni ed illustrazioni al fine di rendere accessibili e utilizzabili dal cittadino i dati in essa contenuti. A tale scopo, si suggerisce di organizzare la presentazione delle informazioni in forma comprensibile e attraverso lo sviluppo di idonei supporti informativi. Di seguito vengono forniti delucidazioni e suggerimenti, per ciascuna Sezione, che possono tornare utili per migliorare la comprensione dei contenuti tecnici della Scheda medesima ma non per elaborare nuovi contenuti tecnici che potrebbero contrastare con quanto espresso dal gestore. Pertanto, come già ribadito, i contenuti della Scheda informativa devono rimanere invariati, possono essere soltanto resi più comprensibili per esempio con i suggerimenti di seguito indicati.

4.1 Come leggerla e utilizzarla

Sezione 1 - Informazioni utili per l’identificazione dell’azienda
In questa Sezione sono indicati:
- nome della Società
- indirizzo dello Stabilimento/deposito
- responsabile dello Stabilimento e portavoce della Società
- documentazione presentata dalla Società per gli adempimenti di legge (Notifica e/o Rapporto di Sicurezza).

Sezione 2 - Enti cui è stata comunicata l'assoggettabilità alla normativa o a cui è possibile richiedere informazioni
Qui sono riportate le informazioni utili per l’identificazione delle Amministrazioni, Enti, Istituti ed Uffici a cui è stata comunicata l'assoggettabilità dello stabilimento alla normativa o a cui è possibile richiedere informazioni in merito.
Si suggerisce per una maggiore utilizzabilità di queste informazioni di integrarla con gli indirizzi, i nomi e i recapiti telefonici dei Servizi di primo soccorso e di quelli coinvolti nella pianificazione d’emergenza, nonché di eventuali uffici e servizi istituiti per fornire informazioni alla cittadinanza. Nella Sezione sono indicati gli uffici pubblici presso cui è conservata la documentazione che per legge è a disposizione dei cittadini per la consultazione.
In questa Sezione devono essere riportate anche le informazioni riguardanti le autorizzazioni e le certificazioni adottate in campo ambientale dallo stabilimento.

Sezione 3 - Descrizione delle attività svolte nello stabilimento
Qui si riportano le informazioni fornite dalla azienda sulle attività produttive e di deposito che si svolgono nello stabilimento. Il gestore descrive le attività della propria azienda (informazioni generali, dati tecnici, impianti e cicli produttivi, tipo di prodotti, ecc.).
Particolare rilevanza ai fini della comunicazione assumono tutte quelle informazioni che riguardano le azioni che l’industria intraprende per migliorare la sicurezza degli impianti.
In questa Sezione è riportata anche una descrizione del territorio circostante con l’indicazione delle strutture vulnerabili, quali scuole, ospedali e altro, che presentino caratteristiche di elevata frequentazione di pubblico nonché una cartografia in scala adeguata che evidenzi i confini dello stabilimento e delle principali aree produttive, logistiche e amministrative.

Sezione 4 - Sostanze e preparati soggetti al DL 334/99 e s.m.i. suscettibili di causare un eventuale incidente rilevante
In questa Sezione sono riportati sia i nomi comuni e altri indici identificativi delle sostanze sia le informazioni relative alla pericolosità delle sostanze utilizzate o immagazzinate nell’impianto per cui lo stabilimento è assoggettato al DL 334/99 e s.m.i. Le sostanze sono corredate dalle informazioni sulla loro pericolosità, per l’uomo e l’ambiente, che può essere espressa in modo sintetico ed immediato con i simboli della classificazione di pericolo (etichettatura di legge), accompagnate dalle frasi di rischio ed eventualmente dai consigli di prudenza riportati nell’allegato 2.
I consigli di prudenza (frasi S) forniscono consigli da osservare durante la conservazione e la manipolazione della sostanza ma che possono tornare utili per il primo intervento in caso d’incidente. Ad esempio: “S30 - non versare acqua sul prodotto”; “S26 – in caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare il medico”; “S37 - usare guanti adatti”. Le informazioni contenute in questa Sezione vanno integrate con le informazioni inerenti caratteristiche chimiche, fisiche e tossicologiche delle sostanze che ne determinano le modalità di interazione con l’organismo umano e le reazioni dannose conseguenti in caso di esposizione più o meno prolungata alla sostanza. Le differenti caratteristiche delle sostanze precludono infatti all’adozione di differenti misure di protezione.
A titolo di esempio, se la sostanza è allo stato gassoso essendo più leggera dell’aria è conveniente rifugiarsi al chiuso in cantina, mentre se è più pesante si raccomanda di rifugiarsi al chiuso ai piani più alti dell’edificio.

Sezione 5 - Natura dei rischi di incidenti rilevanti
In questa Sezione vengono descritti gli scenari incidentali degli eventi più gravi che potrebbero aver luogo, desunti dal Rapporto di Sicurezza o dall’analisi dei rischi effettuata dal gestore.
Come noto, gli incidenti rilevanti provocano eventi quali rilasci tossici (incendio, nube e sversamento) e rilasci d’energia (esplosioni e incendi).
Le diverse tipologie di evento prefigurano situazioni di pericolo differenti tra loro per gli scenari che possono produrre e che devono essere gestiti con l’adozione di diversificate misure di sicurezza e diversi comportamenti di autoprotezione.
A titolo esplicativo, le sostanze infiammabili possono dar luogo ad incendi o esplosioni. In questa categoria di sostanze rientrano le sostanze gassose o molto volatili tra cui, ad esempio: l’idrogeno, il metano, l’ossido di etilene. Le sostanze molto volatili difficilmente formeranno una nube che si sposta a livello del suolo. Generalmente un gas come l’idrogeno o esplode, se esistono le condizioni per una subitanea accensione, o si disperde rapidamente nella parte alta dell’atmosfera. Invece l’etilene, che presenta una densità poco inferiore a quella dell’aria, salirà più lentamente nell’atmosfera formando una nube, che, ad esempio, in caso di vento debole, non subirà una diluizione veloce. Ovviamente la nube potrà incendiarsi qualora trovi un qualsiasi innesco (fiamma o scintilla) con conseguenze che si ripercuotono su un’area più o meno estesa.
Si suggerisce per rendere più efficaci le informazioni di questa Sezione di accompagnarle con indicazioni generali di comportamento da reperire nel PEE, ad esempio: in caso di incendio, il fumo prodotto dalla combustione di una sostanza infiammabile può essere trasportato dal vento e può essere molto denso. Ad una certa distanza dall’impianto, il fumo non dovrebbe rappresentare un grande pericolo anche se può risultare opportuno adottare comportamenti ed eventuali mezzi di protezione per limitarne l’esposizione con la respirazione.
In caso di esplosione, a causa della sovrappressione e della rottura probabile di vetri e del lancio a distanza - più raro - di frammenti di materiale coinvolto nell’esplosione, i danni alle persone potrebbero essere di tipo traumatico.
In caso di incendio, inoltre, il forte irraggiamento può procurare ustioni. In tutti questi casi la prima raccomandazione è quella di non recarsi sul luogo dell'incidente o di fuggire disordinatamente in preda al panico. Generalmente negli impianti, i depositi contenenti le sostanze combustibili sono situati a debita distanza da quelli contenenti le sostanze tossiche.
Questo limita l’eventualità che un incendio o un’esplosione provochi anche l’emissione di sostanze tossiche sotto forma di nube.
La fuga di sostanze tossiche dall’impianto costituisce l’incidente più temuto, in quanto in funzione delle condizioni meteorologiche presenti, la nube può essere trasportata sulle zone abitate anche distanti dal punto del rilascio. Nel caso di una fuga di un gas più pesante dell’aria, come ad esempio il cloro, questo tenderà a rimanere a livello del suolo. La conoscenza di alcune caratteristiche della sostanza relative a colore, odore, capacità di stratificare al suolo torneranno utili per la sua identificazione e l’adozione di comportamenti idonei a limitare l’esposizione.

Sezione 6 - Tipo di effetti per la popolazione e l’ambiente – misure di prevenzione e sicurezza adottate
In questa Sezione, in corrispondenza agli scenari individuati dal gestore dello stabilimento, sono riportati gli effetti dannosi significativi per la popolazione e l’ambiente e le misure di sicurezza adottate all’interno dello stabilimento con riferimento al Piano di Emergenza Interno (PEI). Le informazioni sulle misure di prevenzione e sicurezza interna allo stabilimento sono utili per far comprendere alla popolazione il ruolo determinante dell’azienda nella gestione delle prime fasi dell’incidente rilevante.
La gravità degli effetti di un incidente sulla popolazione è funzione della distanza dal luogo dell’incidente e dei tempi di esposizione. Può dunque essere utile descrivere gli effetti associati ad ogni scenario ipotizzato in funzione della distanza dall’impianto, utilizzando una mappa su cui riportare le aree a rischio, gli insediamenti abitativi e gli edifici che presentino caratteristiche di vulnerabilità (scuole, ospedali e tutti quelli che sono caratterizzati da alta frequentazione di pubblico) e le distanze a cui possono manifestarsi effetti dannosi per la salute.

Sezione 7 - L’informazione per l’emergenza – comportamenti da seguire – mezzi di comunicazione previsti – presidi di pronto soccorso
In questa Sezione si trovano informazioni utili per la gestione dell’emergenza quali: mezzi di segnalazione dell’incidente sia interni allo stabilimento sia verso le autorità competenti (Sindaco, Prefettura) e la popolazione. Sono indicati i presidi di pronto soccorso interni ed esterni allo stabilimento e i comportamenti generali da osservare da parte della popolazione con la raccomandazione di seguire indicazioni più specifiche date dalle Autorità competenti. L’informazione relativa ai sistemi di segnalazione e ai comportamenti da osservare in caso di emergenza costituisce la parte più delicata dell’informazione destinata alla popolazione e merita una più specifica elaborazione in funzione delle caratteristiche e della tipologia di incidente previsto, delle specifiche caratteristiche del territorio e della popolazione coinvolta.
Età, livello di istruzione, presenza di disabili e di stranieri richiedono opportune modalità di elaborazione e diffusione di queste informazioni, così come la presenza di edifici e luoghi con caratteristiche di vulnerabilità a causa dell’alta frequentazione di pubblico – dette anche strutture sensibili – possono prefigurare l’opportunità di pianificare interventi mirati alle esigenze di specifiche categorie di popolazione.
Le informazioni sugli aspetti organizzativi dell’emergenza contenuti in questa Sezione della Scheda sono derivati dal PEE, dal PEI, dal Rapporto di Sicurezza o dall’analisi di rischio effettuata dal gestore.
Le informazioni e le raccomandazioni fornite non possono essere generiche ma vanno commisurate alla situazione di rischio che potrà verosimilmente verificarsi. Le informazioni devono essere chiare e possibilmente accompagnate con disegni, grafici e cartine, in modo da poter essere memorizzate facilmente. È utile predisporre materiali scritti, (opuscoli, depliant, cartellonistica da affiggere nei luoghi pubblici) e provvedere alla pianificazione di simulazioni d’allarme per la popolazione residente nelle aree a rischio ed esercitazioni all’interno delle strutture sensibili. L’informazione in emergenza è data alla popolazione con strumenti e mezzi concordati con il gestore dello stabilimento secondo modalità comprensibili e facilmente identificabili.

Sezione 8 - Informazioni sulle sostanze elencate nella Sezione 4
Le informazioni qui contenute riguardano ogni singola sostanza o composto utilizzato o immagazzinato nello stabilimento. In particolare, sono riportati tutti quei parametri che consentono di identificare una sostanza, caratterizzarne il comportamento nell’ambiente e la sua eventuale pericolosità per l’uomo. Sono inoltre indicati i parametri di riferimento per la pianificazione delle misure di mitigazione.
Tra i parametri di riferimento per esposizione a breve termine l’IDLH (Immediately Dangerous to Life and Health) è attualmente il limite maggiormente utilizzato per identificare le aree a rischio per possibili rilasci accidentali di sostanze tossiche, ma .può essere utilizzato anche a fini di comunicazione. Esso è definito come” la concentrazione massima di una sostanza nell’ambiente alla quale un individuo sano può restare esposto per un tempo di trenta minuti, senza che ciò ne determini la morte o danni organici irreversibili, gli impedisca di allontanarsi dal luogo dell’incidente o di adottare le opportune misure protettive”. Per valori inferiori o pari alla concentrazione IDLH, si presume che gli individui coinvolti possano raggiungere siti sicuri senza necessitare di aiuto o dispositivi particolari di protezione. Informazioni sui parametri di riferimento utilizzati per la pianificazione d’emergenza sono riportati nell’allegato 3 dove si forniscono delucidazioni sui significati dei principali parametri. Altre più specifiche informazioni sulle caratteristiche delle sostanze e della loro tossicità sono fornite nell’allegato 3 in quanto rilevanti ai fini della protezione degli individui.

Sezione 9 - Informazioni per le autorità competenti sugli scenari incidentali con impatto all’esterno dello stabilimento
Qui sono riportate le informazioni relative agli scenari incidentali che potrebbero verificarsi nello stabilimento e fuori di esso.
L’analisi dei possibili scenari incidentali consente di individuare preventivamente le possibili conseguenze che da essi possono verificarsi in termini di danni per le persone, l’ambiente e le cose. I risultati di tale analisi assumono un ruolo centrale sia per la pianificazione dell’emergenza esterna sia per l’informazione della popolazione.
Sono descritti i possibili eventi iniziali che possono verificarsi (incendio, esplosione, rilascio), le condizioni in cui questi possono verificarsi (ad esempio se l’esplosione avviene in ambiente al chiuso oppure all’aperto), il modello con cui l’evento si manifesta (se si tratta di un incendio di recipiente, o una sfera di fuoco, o una dispersione di liquido, o una esplosione fisica, ecc.) e l’indicazione delle aree che potrebbero essere maggiormente interessate dall’incidente. Queste
sono definite in base alla loro distanza dall’impianto e sono indicate come:
zona I, “zona di sicuro impatto”, rappresenta la zona immediatamente adiacente lo stabilimento ed è generalmente caratterizzata da effetti sanitari gravi con elevata probabilità di letalità
zona II, “zona di danno”, rappresenta una zona dove le conseguenze dell’incidente sono ancora gravi e irreversibili, in particolare per le persone che presentano caratteristiche di più elevata vulnerabilità individuale (bambini, anziani, malati, donne in gravidanza, ecc.)
zona III, “zona di attenzione”, rappresenta la zona più esterna all’incidente ed è caratterizzata da effetti generalmente non gravi. 

 

(fonte: protezionecivile)